Da Biella ad Oropa – Sentiero del Trenino

Da Biella ad Oropa per il Sentiero del Trenino

Bellissimo percorso lungo il vecchio sedime della Tramvia Biella-Oropa

Il Sentiero del Trenino o della Tramvia Biella-Oropa (segnavia D6) è un bellissimo percorso che ci fa tornare indietro nella storia.

La tramvia fu inaugurata nel 1911 e l’ultima corsa del trenino fu effettuata nel 1958: uno dei tratti più affascinanti è superare l’incredibile galleria che permetteva al treno di guadagnare quota con un anello di 360 gradi.

Si precisa che il Sentiero del Trenino parte dalla frazione del Favaro, pertanto per partire da Biella consigliamo di percorrere i primi due tratti del Sentiero della Madonna o Sentiero Oropa.

Il vecchio trenino, sullo sfondo ben visibile l'impianto idroterapico di Oropa Bagni (foto di Antonio Canevarolo)
Il percorso dell'antica tramvia (foto di Antonio Canevarolo)
L'arrivo ad Oropa (foto di Antonio Canevarolo)

Stagione: tutto l’anno
Luogo di partenza consigliato: Biella, Chiesa ed Oratorio di San Giuseppe
Lunghezza del percorso: 12,5 km
Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti
Dislivello positivo: 750 m
Equipaggiamento: normale da escursionismo
Difficoltà: T

Scala delle difficoltà dell’escursionismo:
T = turistico. L’itinerario si svolge su stradine, mulattiere o sentieri ben tracciati.
E = escursionistico. L’itinerario si svolge su sentieri o tracce di sentiero ben visibili, normalmente con segnalazioni.
EE = per escursionista esperto. L’itinerario può essere segnalato o può avere tratti non segnalati. Richiede capacità di muoversi su terreni impervi o infidi, tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche o tratti attrezzati con corde fisse.

I resti dell'infrastruttura che ci accompagnano lungo il sentiero

Il vero e proprio Sentiero del Trenino ha inizio nella frazione del Favaro, pertanto il percorso che proponiamo segue le prime due parti del Sentiero della Madonna o Sentiero Oropa (segnavia D1), per raggiungere appunto il Favaro: si parte dalla Chiesa di San Giuseppe di Biella ed attraverso il sentiero del Gorgomoro si arriva in leggero falsopiano al ponte tra Cossila e Pralungo. Successivamente per bellissimi prati e boschi si giunge alla località Antua (Cossila), quindi al Favaro di Là.

Da qui ci si collega alla partenza del Sentiero del Trenino (segnavia D6): si attraversa il Favaro e si giunge al percorso che si sviluppa sull’antico sedime della tramvia, incrociando brevemente la strada asfaltata per poi giungere nuovamente attraverso sterrato al Prato delle Oche, quindi al Santuario di Oropa.

Per la sua conformazione l’itinerario può essere percorso a tappe. Occorre comunque un po’ di attenzione per non sbagliare traccia (in particolare per la prima parte relativa al Sentiero della Madonna).

Per i più allenati è possibile combinare la salita del Sentiero della Madonna con la discesa dal Sentiero del Trenino o viceversa. In alternativa è possibile prendere il comodo bus urbano che riporta a Biella.

Percorso

Prima parte: da Biella San Giuseppe a Cossila (Sentiero della Madonna)

Da Biella San Giuseppe parte l’itinerario che porta ad Oropa: qui è presente il pannello d’inizio che illustra la salita. 

Appena prima del piazzale della Chiesa di San Giuseppe imbocchiamo quindi la mulattiera pianeggiante a destra (Strada del Gorgomoro) che conduce nei pressi del Torrente Oropa: si percorre quindi questo tratto in falsopiano dove sono presenti passerelle e ponticelli di legno, un tempo molto gradevoli ma che oggi richiederebbero lavori di manutenzione.

Le passerelle del Sentiero del Gorgomoro

Si giunge quindi ai resti di un antico mulino, risalente al 1837 e di un’antica fucina, anch’essa Ottocentesca, dove venivano forgiati gli attrezzi per l’agricoltura, l’edilizia, la falegnameria e le armi.

Poco oltre si trovano i resti dell’impianto teledinamico del Lanificio Gilardi, risalente al 1871: l’impianto sfruttava l’acqua del Torrente Oropa (derivata più a monte), grazie alla quale si metteva in moto un sistema di ruote sostenute da grandi pilastri (uno di questi è osservabile a sinistra del sentiero), che facevano muovere l’albero motore dello stabilimento.

I resti dell'antico impianto teledinamico

Poco oltre si giunge ad un bivio e qui si prende il sentiero a sinistra, tralasciando sulla destra un ponte sul Torrente Oropa.

Subito dopo un cartello indica a sinistra il percorso in maniera equivoca (se si legge attentamente indica infatti l’uscita per Cossila Gilardi): qui bisogna invece proseguire verso destra superando un tratto spesso fangoso, dirigendosi verso uno stabilimento e costeggiandone il muro: dopo circa 200 metri si giunge nei pressi del ponte tra Cossila e Pralungo. In alternativa, se si procede nella direzione indicata dal cartello, si sale nel bosco e si esce sulla strada asfaltata: qui, scendendo a destra per circa 200 m si giunge nei pressi del ponte tra Cossila e Pralungo.

Il bivio che può trarre in inganno. Per il Sentiero Oropa proseguire dritto, il cartello segnala infatti l'uscita per Cossila Gilardi

Seconda parte: da Cossila al Favaro (Sentiero della Madonna)

Proprio prima del ponte tra Cossila e Pralungo si individua una scaletta che sale con le indicazioni del Sentiero per Oropa. Si affronta dunque la seconda parte dell’itinerario. 

Salendo la scaletta ci si porta in un tratto con un bellissimo prato, quindi si ritorna a costeggiare il torrente in maniera simile al tratto precedentemente percorso, tra bellissime lame e radure e fiancheggiando i terreni di alcune cascine, con bellissima vista sulle montagne.

Splendida vista sulle montagne dai prati di Cossila

Proseguendo il sentiero in falsopiano si arriva ad una sbarra gialla che si supera e si procede costeggiando l’impianto idrico per circa 300 m fino ad una deviazione: qui si segue a sinistra (indicazioni per Sentiero per Oropa e Antua) e si inizia a salire nel bosco.

Ad un certo punto nel bosco è presente un bivio: il sentiero che sale ripido sulla destra è segnalato con bolli arancioni ed è semplicemente una scorciatoia che si immette lungo la sterrata evitando il punto panoramico. Si consiglia quindi di prendere il sentiero che prosegue dritto e che porta nei pressi di una proprietà privata. Poco dopo è presente una bellissimo terrazzo panoramico con vista sul biellese e sulla Serra.

Oltrepassare la sbarra gialla, quindi svoltare a sinistra e salire nel bosco

Tenere quindi la destra ed immettersi in una strada sterrata che si segue senza deviazioni e con lungo falsopiano ci porta al Favaro. In questo tratto sono presenti alcune apparenti deviazioni che in realtà portano a proprietà private, che ovviamente sono da ignorare. 

Sul sentiero è presente anche una singolare scultura di legno dal titolo “L’Elefante Incazzato” e, poco oltre, una cappelletta dedicata alla Madonna.

La sterrata giunge quindi nell’abitato del Favaro di Là.

Singolare scultura di legno dal titolo "L'elefante Incazzato"
I bellissimi scorci lungo il percorso

Trasferimento per immettersi nel Sentiero del Trenino

Ci si trova in Strada Cantone Votta e Cellone e, tenendo la sinistra si prosegue tra la borgata. Al primo incrocio proseguire dritto, successivamente svoltare di nuovo a sinistra in Strada Favaro di Là e salire per circa 200 metri fino ad immettersi sulla Via Santuario d’Oropa. Svoltare quindi a destra e percorrere Via Santuario D’Oropa per circa 300 metri, fino ad incontrare sulla sinistra una stretta stradina (Via Sordevolo) che scendendo conduce alla strada provinciale.

Salire quindi verso destra lungo la provinciale fino a raggiungere il primo tornante: qui si trova all’imbocco del Sentiero del Trenino. E’ presente qui anche un cartello dell’Associazione Ferroviaria Biella-Oropa e la segnaletica che indica il segnavia D6.

La partenza del Sentiero del Trenino

Terza parte: il Sentiero del Trenino (da Favaro ad Oropa)

Salire quindi lungo la stradina che in breve conduce ad una proprietà privata con bellissima vista sulla pianura. Da qui in poi seguire l’itinerario corretto è abbastanza semplice in quanto basta mantenere sempre il cammino lungo il largo sedime dove un tempo passava il treno.

Il sentiero ha una pendenza costante, che permetteva al treno di salire verso Oropa.

In breve si giunge ad un incrocio di sentieri, qui si mantiene la destra per proseguire verso nord: per un breve tratto la vegetazione ha chiuso la larga pista riducendola ad un sentiero, dove comunque a piedi si transita comodamente.

Il tratto vegetato

Dopo circa 10 minuti si giunge al tratto più entusiasmante del percorso: la bellissima galleria ancora ottimamente conservata ed il successivo anello che permetteva al treno, con un anello di 360°, di guadagnare quota con una sovrapposizione del percorso stesso. Per ammirare al meglio la galleria si consiglia di portare una pila frontale.

Il percorso lungo la galleria

Superato l’anello si prosegue sempre dritto lungo un percorso che sale costante parallelamente alla strada carrabile. Qui sono spesso presenti ancora i resti dell’infrastruttura al bordo del percorso.

Si giunge quindi al bellissimo ponte in pietra a tre arcate.

Il ponte a tre archi

Proseguendo si percorre un bellissimo tratto in un bosco di faggi poi di conifere, fino a che il largo sentiero pare interrompersi e ci costringe a salire a sinistra per qualche metro per immettersi in una strada sterrata: seguendo a sinistra in leggera salita si arriverebbe ai resti dello stabilimento idroterapico di Oropa Bagni, oggetto di svariati racconti del terrore. Noi invece seguiamo a destra in leggera discesa ed in breve raggiungiamo la strada asfaltata. Qui bisogna percorrere circa 1 Km su asfalto, fino a giungere ad una cappella sulla destra, da cui si stacca il proseguimento del sedime della tramvia.

La cappella dove si stacca l'ultimo tratto di sentiero

In breve, parallelamente alla strada, il percorso conduce quindi al Prato delle Oche, quindi al Santuario di Oropa, meta del percorso.

Il Santuario di Oropa

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