Alpinismo invernale

Una montagna severa

Le Alpi Biellesi, sia per il terreno che per il particolare microclima, si prestano moltissimo per la pratica dell’alpinismo invernale. La neve infatti si trasforma presto e diviene dura e ghiacciata, canali e pendii che in estate sono pietraie e scivoli d’erba in inverno si trasformano e diventano terreni di ghiaccio e neve, le creste si ornano di spettacolari cornici, mentre le pareti ed i camini si trasformano in severe vie di misto.

Il Mucrone è assai simile al ben più famoso Ben Nevis in Scozia. Ciò che in estate può essere considerato facile, in inverno richiede una buona preparazione, tutto si complica, dal peso dello zaino, alla progressione, agli ancoraggi, alle condizioni meteorologiche. Aumentando poi il livello e provando a cimentarsi con vie come la parete Piacenza si inizia a capire bene il significato della scalata invernale e le sue problematiche.

Sulle Alpi Biellesi si formano alcune cascate di ghiaccio che, pur con difficoltà classiche, sono lunghe e situate in ambienti severi: scalandole si percepisce la sensazione di trovarsi isolati su una via di alta montagna.

Di fondamentale importanza è la valutazione delle condizioni e l’attenta analisi del pericolo di valanghe.

Un altro grande pericolo si verifica nelle annate povere di neve, le montagne danno l’idea di essere pulite mentre invece nascondono l’insidia di tratti ghiacciati o di neve durissima che associati all’erba rendono il suolo estremamente scivoloso: quindi piccozza e ramponi nello zaino sempre e comunque, e nessuna vergogna a servirsene al primo segno di bisogno!

Nuova falesia TOTAL DRY al Lago del Mucrone: dry-tooling misto

Le relazioni delle vie di misto

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