Cinque Torri – Torre Grande Cima Sud – Via Miriam

Cinque Torri - Torre Grande Cima Sud - Via Miriam

La Via Miriam alla Cima Sud della Torre Grande alle Cinque Torri è un itinerario storico di grande bellezza, pesantemente consumato dai passaggi in particolare nella parte bassa. Impressionante è il tracciato che aggira un grande tetto con un bellissimo traverso esposto. In pieno stile dolomitico è protetto solo con alcuni sporadici chiodi tradizionali ed anelli resinati per le soste. 

La Via Miriam è ideale per le mezze giornate poichè, usufruendo degli impianti, l’avvicinamento risulta pressochè nullo.

I gradi che abbiamo proposto sono leggermente superiori rispetto alle relazioni storiche poiché ci sembra corretto tener conto del fatto che alcuni passaggi sono estremamente levigati.

Dafne sul piccolo strapiombo di L1 molto levigato dai passaggi

Zona: Gruppo delle Cinque Torri, Torre Grande Cima Sud

Quota di partenza (m s.l.m.): 1880 m al parcheggio della stazione inferiore della Seggiovia Cinque Torri, 2200 m all’attacco della via

Quota di vetta (m s.l.m.): 2320 m il termine della via, 2361 m alla vetta

Apritori: prima salita le guide alpine Angelo e Giuseppe Dimai con Miriam E. O’Brien e Arturo Gaspari il 29 giugno 1927

Sviluppo arrampicata: 170 m

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali

Esposizione: sud

Protezioni: anelli cementati alle soste, qualche chiodo tradizionali, clessidre

Difficoltà: V+, V obbl.

Note: arrampicata su ottima roccia in grande esposizione. Alcuni tiri presentano pochissime protezioni, è pertanto richiesto buon intuito per non perdere la via

Equipaggiamento: normale da arrampicata, friends fino al 3 B.D., kevlar per clessidre 

Accesso: da Passo Falzarego, scendere qualche chilometro verso Cortina, e raggiungere il piazzale della Seggiovia Cinque Torri con ampio parcheggio.

Avvicinamento: dalla stazione superiore della Seggiovia Cinque Torri dirigersi verso l’evidente gruppo roccioso. Raggiunta la base della parete della Torre Grande aggirarla verso sud (destra) lungo un settore di monotiri a fix. Dove il sentiero riprende a salire è presente un evidente diedro con grande anello cementato, qui è l’attacco della via. Ore 0,10.

Dafne sul magnifico traverso esposto di L6

Relazione

L1: salire il muretto raggiungendo un resinato con anello, III, superare il bombamento molto levigato, V+, spostarsi leggermente a sinistra per affrontare un secondo bombamento fessurato, V, tornare sulla direttiva del diedro, sosta su 1 fix e 1 anello cementato, 25 m

L2: salire direttamente nel diedro con passaggio molto levigato, V, spostarsi a sinistra e affrontare un muro verticale, IV+, uscire leggermente a destra per reperire su un terrazzino una sosta su 2 resinati, 25 m

L3: salire facilmente raggiungendo un anello cementato, II, superare un bombamento sulla destra, V+ (presente un cordone su clessidra), proseguire per facile canale, II, e traversare decisamente verso sinistra su cengia con rocce rotte, II, sosta su 2 vecchi chiodi, 25 m

L4: attraversare in orizzontale verso sinistra la cengia su rocce rotte rosse, II, sosta su anello cementato, 25 m

L5: superare verso sinistra una lama in grande esposizione, V- poi IV, proseguire logicamente verso un tetto, IV, sosta su anello cementato, 15 m

L6: traversare in grande esposizione verso sinistra, IV, raggiunto un vecchio chiodo salire lungo un breve camino, IV, raggiungendo una cengia, ignorare una sosta su 2 chiodi e raggiungere un paio di metri a sinistra la sosta su anello cementato, 15 m

L7: salire lungo il vago diedro sulla verticale della sosta, III, proseguire direttamente lungo bella roccia grigia, IV+ con passi di V, superando un primo anello cementato e raggiungendone un secondo, sosta su anello cementato, 40 m

Da qui si può proseguire verso destra lungo la Via Normale, oppure iniziare la discesa verso sinistra.

L8 (Via Normale): tornare verso destra circa 5 m, III+, salire un diedro, III, e proseguire verso la vetta, sosta su clessidra, 25 m

Discesa: reperire poco sotto la cima un ancoraggio su fix e catena ed effettuare una calata da 40 m che porta ad una terrazza tra le torri. Risalire qualche metro in direzione della Cima Ovest, quindi scendere costeggiando in canyon formato dal lato nord della Cima Ovest per circa 20 m (roccette II grado) superare un fix e reperire poco sotto un ancoraggio su grosso anello cementato. Effettuare una calata di circa 30 m che deposita alla base della parete. Da qui verso sinistra faccia a valle si ritorna verso la seggiovia. Ore 0,45.

Foto-relazione

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