Monte Tovo – Ferrata Nito Staich

Ferrata Nito Staich, dedicata al fortissimo Nito Staich

La Ferrata Nito Staich è stata realizzata dalla Provincia di Biella su un idea della guida alpina Gianni Lanza con la scuola di alpinismo Tike Saab. Il progetto è stato realizzato dal geometra Sebastiano Biolcati, il materiale e gli infissi sono stati forniti dalle ditte Raumer di Schio (Vicenza) e Tecnomeccanica Biellese di Camburzano (Biella).

Sulle pendici del monte Tovo, aerea e in alcuni tratti strapiombante, offre un fantastico itinerario. Il tracciato è stato studiato al fine di avere il minor impatto ambientale possibile, infatti la via ferrata dal basso è praticamente invisibile.

Sul bellissimo pont de singes al pilone vecchio

Luogo di accesso: Oropa (BI), Valle Oropa

Altitudine via ferrata: da 1450 a 1590 m s.l.m.

Difficoltà: D

Sviluppo: circa 290 metri

Note: ferrata che richiede conoscenza delle basilari tecniche alpinistiche e buon allenamento fisico

Materiali: è obbligatorio l’uso di imbragatura, doppia longe, dissipatore, per ordinanza municipale del Comune di Biella. Per percorrere la ferrata è necessario conoscere le tecniche di progressione su vie attrezzate. E’ vietato percorrere la ferrata in caso di cattivo tempo o in discesa.

Accesso: dal parcheggio delle Funivie di Oropa seguire il sentiero segnavia D13, che conduce alla mulattiera della Pissa (percorso [1] sulla foto-mappa), che si segue fino ad oltrepassare una cappelletta: poco dopo, salire a destra lungo una disagevole traccia su pietraia e raggiungere la partenza della via ferrata. Ore 0,50.

Discesa: di qui si può proseguire per la cima del Monte Tovo per sentiero, oppure discendere sul retro per sentiero ripido e scosceso per ritornare sul Sentiero della Pissa.

Relazione

1° salto (salto del pilone): placche e traversi fino al pilone vecchio della funivia che si sale, poi per pont des singes si raggiunge la parete fino ad un tratto su erba.

2° salto (parete Rossa): salire la faticosa parete verticale, seguire il cavo con un aggiramento e raggiungere la spalla a metà via. Da qui è possibile una via di fuga, che ridiscende per prati ripidi a sinistra (faccia a monte), quindi scendendo reperisce un sentiero sulla destra (faccia a valle).

3° salto (tor Four): è il tratto più difficile, per muri e placche fino al 2° pont des singes.

4° salto (parete terminale): un tratto facile poi un breve strapiombo e finalmente la cima. Ore 1,30.

Foto-relazione

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Foto-mappa

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