Monte Tovo – Via Coda del Drago

Monte Tovo - Via Coda del Drago

Questa storica via sul Monte Tovo è una bella arrampicata libera. La Via Coda del Drago fu salita nel dicembre 1978 da Gianni Lanza e Massimo Ciarletti con scarsissimo uso di chiodi, non più di 8, soste comprese. La via nell’ultimo tiro superava un tetto orizzontale inciso da una larga fessura. Ora si esce dalla ben più facile variante a sinistra.L’itinerario è stato ripreso e chiodato a fix inox, con canoni moderni, dalla Guida Alpina Gianni Lanza e Sergio Colpo.

Il percorso è una divertente arrampicata su ottima roccia: la struttura si configura come una specie di cresta con tre salti rocciosi. 

Zona: Monte Tovo

Quota di partenza (m): 1250 m Delubro, 1400 m partenza della via

Quota di arrivo (m): 1500 m

Apritori: prima salita Gianni Lanza e Massimo Ciarletti nel dicembre 1978

Sviluppo arrampicata: 150 m

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali (non più di 8 comprese le soste)

Esposizione: sud

Protezioni: fix inox

Difficoltà: 5a, 4c obbl. 

Note: la via è ideale per apprendere la progressione sulle vie lunghe di montagna, si può percorrere con gli scarponi.

Equipaggiamento: normale da arrampicata, i tiri non superano i 30 m.

Accesso: da Biella raggiungere il Piazzale delle Funivie di Oropa, quindi proseguendo verso la galleria di Rosazza, parcheggiare in corrispondenza del Delubro (m 1250), curiosa imitazione di rudere antico, fatta erigere da Federico Rosazza.

Avvicinamento: imboccare la mulattiera della Pissa (segnavia D13, D14) e seguirla per circa 30 minuti, superando il Tetto della Pissa. Dopo un evidente canale, proseguire ancora 100 m e reperire a destra una traccia segnata con un masso con scritta gialla “Coda del Drago” e ometti di pietra. Salire tra i faggi fino ad incrociare il sentiero di Oropa Verticale, che si segue per un tratto per poi abbandonarlo sulla destra per prendere una ripida traccia su canale erboso che porta al dei salti di roccia che si contornano verso destra fino alla base della parete. Cartellini alla base. Ore 0,45.

Gabri sulla Coda del Drago
Gabri sulla Coda del Drago

Relazione

Primo Salto: presenta tre possibilità
L1A: 4a, 25 m, a destra;
L1B: 5a, 25 m, al centro via originale;
L1C e L2C: 5c, 5c, 12 m, a sinistra;

Secondo salto:
L2A: seguire lo spigolo destro del secondo torrione, sosta su fix, 4a, 30 m.
Questo tiro fu percorso anche secondo la variante Lanza-Bertagnolio che nella relazione storica originale riportava: “salire un diedro rosso IV+ e il tetto fessurato che lo chiude A2, A3, uscita VI- (2 cunei, 1 nuts e 1 sasso incastrato)”

Terzo Salto:
L3: cresta con un breve passaggio in discesa in cui è utile una staffa 3, sosta su fix, 30 m
L4: proseguire in cresta, 3, sosta su fix, 30 m
L5: salire la parete rossastra e verticale, 4c, sosta su fix, 15 m. Da qui la via originale passava sotto il tetto a destra (5c, A1)
L6: variante Conte Rosso (aperta da Ermanno Pizzoglio e compagni), salire il muretto in placca, 5a, quindi spostarsi verso sinistra aggirando lo spigolo con strapiombino, 4c, quindi salire alla sosta, sosta su fix, 15 m

Discesa: calarsi in doppia da 30 m dall’ultima sosta verso il lato sinistro della cresta (faccia a monte) poi, a piedi per ripidi prati, si raggiunge il sentiero di salita in 20 minuti, quindi a ritroso per il sentiero di salita si ritorna all’auto.

Immagini storiche

La variante Lanza-Bertagnolio del 1979
La relazione originale della Coda del Drago ai tempi della prima salita

Foto-relazione

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– Vedi anche Monte Tovo – Via Ultima Pagina

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