Mont Aiguille – Via Normale
Mont Aiguille - Via Normale
L’alpinismo nacque proprio qui, quando nel 1492, anno della scoperta dell’America, un gruppo di sei persone capitanato da Antoine de Ville, su ordine di Carlo VIII di Francia, conquistò la vetta del Mont Inaccesible, oggi Mont Aiguille.
Non bisogna immaginare una prima ascensione alpinistica come intendiamo oggi, bensì un assedio militare: i conquistatori della vetta infatti riuscirono a vincere il Mont Aiguille con le tecniche di assedio in uso in quell’epoca, grazie all’ausilio di scale e corde.
quota partenza arrampicata (m): 1800
quota vetta (m): 2100
Storia: prima salita Antoine de Ville e compagni nel 1492
Tipo di Apertura: dal basso con tecniche di assedio delle fortezze
Accesso: da Grenoble, giunti a Clelles svoltare a destra in corrispondenza dell’incrocio della latteria. Proseguire lungo la D7 in direzione dell’evidente Mont Aiguille per qualche chilometro, fino a raggiungere Richardiere ed il piccolo hotel Au Gai Soleil. Proseguire su sterrata, fino ad uno slargo dove si lascia l’auto.
Avvicinamento: imboccare sulla destra il sentiero che sale dolcemente nel bosco, superare un canale e giungere alla sella sul Col de l’Aupet, quindi seguendo il sentiero portarsi ad un’ampia terrazza dove ci si prepara. Ore 1,30.
Informazioni pratiche: Dalla terrazza si traversa a sinistra per circa 100 m per cenge esposte fino ad un grosso chiodo. Da qui parte la via.
Difficoltà: III
L1: salire una placca e successivo diedro, 1 resinato, giunti ad un vecchio chiodo si traversa a sinistra scendendo leggermente e si giunge alla base di un camino, sosta su resinato, III, 35 metri
L2: salire il camino e uscire verso destra, sosta su fix, III 20 m
L3: salire a destra in una fessura e sostare su chiodo vecchio, III, 20 m
L4: scendere verso destra e raggiungere il cavo, che si segue per circa 100 m giungendo ad una forcella, II
L5: scendere per 5 metri, sostare su terrazzo ghiaioso, II, 10 m
L6: salire ad un chiodo, tenere la sinistra fino ad un resinato, II, 30 m
L7: aggirare il pilastro a sinistra e tornare a destra fino ad una cengia, sosta su resinato, II 35 m
L8: spostarsi lungo la cengia a destra fino alla base di una paretina, I, 15 m
L9: salire la paretina con due chiodi, raggiungere il cavo e seguirlo traversando a sinistra (passo del gatto), III, 30 m
L10: seguire la cengia verso sinistra fino all’imbocco dei camini finali, sosta su resinato, I, 25 m
L11: seguire per circa 80 m i camini finali, III, in parte attrezzati con cavo. Si può affrontare a tiri proteggendosi su cavo e qualche vecchio spit, 4 tiri per non buttare giù sassi, oppure proseguire assicurati su cavo. Uscire sul prato sommitale.
Discesa: seguire il sentiero per circa 100 m fino ad un ometto e alla targa di Cristoforo Colombo, scendere un camino (III, 20 m), traversare a destra faccia a valle su sentiero, scendere per facili rocce circa 30 m, sosta su chiodi. Scendere 30 m nel canale (II), traversare a destra faccia a valle e scendere per facili rocce, tenere sempre il lato destro del canale fino ad una prima sosta di calata. Scendere e traversare il canale verso sinistra faccia a valle (10 m) fino ad una sosta con fix e catene. Calata di 40 m fino alla base del canale, risalire circa 10 m fino ad una grotta. Spostarsi verso destra faccia a valle per cengia fino al cavo che collega due soste. Calata di 50 m fino ad un buco formato da un masso incastrato. Per facili cenge verso destra raggiungere la base della parete.
Equipaggiamento: normale da arrampicata, 6 rinvii, due corde da 60 m per la discesa.
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