Crepaccio

Attenzione a non scambiare il lupo per agnello

Sabato 10 aprile, tempo bello meta i 4165 metri del Breithorn, forse il più accessibile 4000 delle Alpi, optiamo per salire la cima centrale che e’ un po’ meno frequentata, giunti al colle tra le due cime togliamo gli sci, prendiamo piccozza e ramponi e ci leghiamo in cordata, ci aspetta una breve ed apparentemente tranquilla cresta che in circa un quarto d’ora dovrebbe portarci in cima al Breithorn Centrale, davanti a noi un alpinista con gli sci e uno con le ciaspole salgono distanziati e slegati, dietro al nostro gruppo altri due sempre slegati e a piedi con ramponi. Improvvisamente sprofondo, allargo le braccia mentre la corda si tende e sotto i miei piedi che gaspano nel vuoto ecco apparire un bel 50 metri di buco,cerco un passaggio e mi sposto ancora piu’ verso la cresta, mentre sondo seguo a testa prima il bastoncino che sprofonda nuovamente nel prolungamento del crepaccio, i compagni mi trattengono subito, ma se non c’era la corda era il grande salto, siamo una trentina di metri sotto la calotta della cima, il crepaccio e’ largo poco piu’ di un metro basterebbe un salto, ma per oggi va bene cosi’.

La morale e’ che su ghiacciaio anche apparentemente facile non bisogna certo esitare a legarsi e ad attuare tutte le procedure di sicurezza.
Bellissima la lunga discesa su Cervinia in ottima neve invernale, ottima poi la birra che ha concluso la bella giornata, ricca di esperienze , vissuta insieme tra i ghiacciai del Monte Rosa.

Guida alpina Gianni Lanza

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